| Introduzione ai lavori
PROF. ROBERTO DE MATTEI, Vicepresidente CNR Intervento PROF. ANDREA LENZI, Presidente CUN Moderatori: PROF. CESARE MIRABELLI e PROF. GAETANO FRAJESE
Lettura magistrale ”Pensare la sessualità” PROF. FRANCESCO D’AGOSTINO (Roma) Malattie Trasmissibili Sessualmente PROF. FEDERICO PERNO (Roma) Lettera CARD. BERTONE
______________________________________________________ Introduzione
PROF. ROBERTO DE MATTEI, Vicepresidente CNR

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PROF. ANDREA LENZI, Presidente CUN 
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______________________________________________________ Lettura magistrale PENSARE LA SESSUALITA’ Francesco D’Agostino 1. Chi ha titolo, oggi, per pensare la sessualità? Gli scienziati, naturalmente, ma solo nel contesto, ristretto, del loro specifico sapere. Appena però si allarga lo sguardo, si percepisce che il sapere scientifico non è in grado, da solo, a rendere ragione della sessualità come dinamica antropologica. E’ necessario far riferimento ad un sapere integrato, o meglio ad un’integrazione di saperi, per pensare la sessualità, se non adeguatamente, almeno non riduzionisticamente. Per pensarla non riduzionisticamente, è indispensabile che la sessualità venga pensata come la radice dell’io. Questo peraltro si rivela come vero già in una ristretta prospettiva biologica: l’uomo può essere mutilato di una parte del suo corpo e riuscire a sopravvivere conservando, sia pur ferita, la propria identità; ma il suo essere sessuato non può essere estirpato dalla sua fisicità, dato che in ogni cellula del suo organismo sono presenti i marcatori genetici della sua identità sessuale. Ma quanto detto è ancora più vero in senso antropologico. L’identità della persona, infatti, è un processo di estrema complessità, che comporta un costruzione fisico-psichica-culturale, che ha un fondamento dialettico-relazionale nel rapporto con la sessuatità delle due figure genitoriali (la cui presenza empirica è naturalmente rilevante, ma non in modo assoluto, dato che ciò che davvero rileva è la loro presenza simbolica). 2. Ecco perché la nostra sessualità non può essere oggetto di alcuna scelta, così come non può esserlo, in generale, la nostra identità (che costituisce un tutt’uno con la nostra sessuatità). E’ possibile, naturalmente, determinare l’espressione concreta della nostra sessuatità, secondo mille possibili varianti; ma questo è possibile solo perché e nei limiti in cui noi siamo costitutivamente soggetti sessuati (analogamente, ci è possibile scegliere quale lingua utilizzare in uno specifico contesto esistenziale e sociale, ma solo perché e nei limiti in cui ci è stata fin dal nostro inizio insegnata una lingua materna, grazie alla quale ci siamo formati come soggetti umani, cioè come soggetti parlanti: all’uso della lingua materna possiamo anche, nel corso degli anni, rinunciare, ma essa costituisce la condizione di possibilità dell’apprendimento di qualsiasi altra lingua). Quelle che oggi tendono ad essere chiamate disforie sessuali non sono patologie dell’io, ma del corpo e/o della psiche (esattamente come l’uso scorretto di una lingua non è patologia della lingua in quanto tale, ma del singolo parlante).
3. L’identità sessuale dell’uomo, e in generale l’identità sessuale di ogni animale, trovano la loro giustificazione biologica nella procreazione. Nell’uomo, però, tale giustificazione va al di là della sua pur evidente caratterizzazione biologica per acquistare (e non potrebbe essere diversamente) una caratterizzazione antropologica. Gli animali si riproducono; gli esseri umani divengono padri e madri, figli e figlie. La generatività non è nell’uomo un fatto (caratterizzato, come tale, dalla possibilità: i singoli individui umani possono ben essere volontariamente o biologicamente sterili); essa è piuttosto un principio, che qualifica l’identità della persona, indipendentemente dalle sue vicende riproduttive, sia verso l’ “alto” che verso il “basso”. Ogni uomo infatti esiste in quanto è stato generato; ogni uomo esiste, in quanto (sia pur potenzialmente) è generante (culturalmente questa potenzialità viene qualificata come generatività “spirituale”). La riflessione antropologica, sul cui piano ci stiamo muovendo, spinge la dimensione biologica della generatività in secondo piano: ciò infatti che rileva è che nella sua sessualità l’uomo scopre la dimensione specificamente umana della sua individualità, quella che in un lessico antropologicamente consolidato chiamiamo relazionalità. L’uomo è soggetto in relazione ed è solo la consapevolezza della sua identità sessuale che lo radica antropologicamente nella sua identità. 
http://www.youtube.com/watch?v=EtcpFva1da0 http://www.youtube.com/watch?v=HP0CwD0YueM http://www.youtube.com/watch?v=2OvJw7kuNp8 ______________________________________________________ Malattie trasmissibili sessualmente Carlo-Federico Perno Universita’ di Roma Tor Vergata
Le malattie infettive possono essere definite a genesi comportamentale, nel senso che i comportamenti, le abitudini, e gli stili di vita sono elementi spesso importanti che regolano il rischio di acquisizione del patogeno (batterio, virus, fungo o parassita). In tale contesto, le malattie infettive a trasmissione sessuale (segnalate fin dagli albori dell’umanita’) sono una esacerbazione di tale principio comportamentale, in quanto la loro acquisizione, e anche la loro prevalenza nella popolazione, e’ correlata in modo inscindibile ai comportamento degli esseri umani. E’ possibile infatti sostenere che senza eventi comportamentali le malattie sessualmente trasmissibili non esisterebbero, laddove tale principio non si applica invece per tutte le altre patologie, in cui i comportamenti possono aggravare o attenuare un rischio gia’ esistente. Per tali ragioni, le malattie a trasmissione sessuale rappresentano un indicatore indiretto dei costumi e dei comportamenti sessuali della popolazione. La ricomparsa di una ampia casistica di sifilide e di blenorragia, l’incremento delle infezioni da clamidia e da herpes simplex, ma soprattutto la pandemia da HIV, sono indicatori di comportamenti sessuali promiscui, alquanto diffusi tra la popolazione, in cui i cosiddetti mezzi protettivi “di barriera” non sembrano rappresentare un reale strumento di prevenzione. La grande facilita’ di trasmissione dei patogeni a trasmissione sessuale, e la fragilita’ della mucosa genitale, rendono piuttosto comuni gli eventi di trasmissione di patogeni per tale via. La promiscuita’ sessuale amplifica enormemente la diffusione, rendendo cosi’ ragione della comparsa a volte di vere e proprie pandemie. E’ il caso dell’infezione da HIV, virus mortale che oggi colpisce almeno 40-50 milioni di persone in tutto il mondo. Ai fini di una corretta valutazione, non va infine dimenticata l’incidenza delle patologie a trasmissione sessuale sull’economia sanitaria. Il fallimento delle campagne di prevenzione tramite sistemi di barriera dimostra che il problema va affrontato primariamente da un punto di vista culturale, riconoscendo da un lato l’oggettivo rischio dei comportamenti sessuali promiscui, e dall’altro dando atto al ruolo della monogamia come strumento primario di prevenzione di massa di tali patologie. http://www.youtube.com/watch?v=Hula4PI1jr8 http://www.youtube.com/watch?v=EtcepVJK4EU http://www.youtube.com/watch?v=yo_J0Y3uJRE
LETTERA CARD. BERTONE 
http://www.youtube.com/watch?v=Zq45k2jh_PU
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| Introduzione ai lavori: PROF. ROBERTO DE MATTEI, Vicepresidente CNR Intervento PROF. ANDREA LENZI, Presidente CUN Moderatori: PROF. CESARE MIRABELLI e PROF. GAETANO FRAJESE
Lettura magistrale ”Pensare la sessualità” PROF. FRANCESCO D’AGOSTINO (Roma) Malattie Trasmissibili Sessualmente PROF. FEDERICO PERNO (Roma) Prima Sessione
Moderatori: PROF. ANTONIO MANZOLI e PROF. EUGENIO GAUDIO Genetica PROF. GIOVANNI NERI (Roma) Embriologia PROF. IRENE LOBECK (Mi) Anatomo-Fisiologia del Sistema Sessuale e Riproduttivo (m. e f.) PROF GIANNI MAZZOTTI (Bo) Seconda Sessione
Moderatori: PROF. MASSIMINO D’ARMIENTO e PROF. SALVATORE CORSELLO Classificazione e Patogenesi dei Disordini dello Sviluppo Sessuale PROF. GAETANO LOMBARDI (Na) L’Iperplasia Surrenalica Congenita PROF. MARCO CAPPA (Roma) La Sindrome di Morris PROF. VINCENZO TOSCANO (Roma) Disordini della Differenziazione Sessuale, PROF. LAURA PALAZZANI (Roma) Terza Sessione
Moderatori: PROF. ENIO MARTINO e PROF. ALBERTO LOIZZO Sessualità e Cervello PROF. VANNI FRAJESE (Roma) La Teoria del Gender (Ruolo e Identità di Genere) PROF. FRANCESCA BREZZI (Roma) Il Riassegnamento del Sesso: aspetti legali PROF. PAOLO ARBARELLO (Roma) La trasformazione Medico-Chirurgica PROF. CHIARA MANIERI (To) Quarta Sessione
Moderatori: PROF. MARIA LUISA DI PIETRO e PROF. ANDREA BIXIO Maschile e femminile tra natura e cultura PROF. PAOLA RICCI SINDONI (Me) Dinamiche per una nuova antropologia: la centralità della persona umana nella cultura dei diritti umani per una società e una economia di “comunione” PROF. PAOLO SORBI (Bo) Educazione e Sessualità. Vita, Valori e Affettività nella scuola primaria PROF. ANNA M. FAVORINI (Roma) Quinta Sessione
Moderatori: PROF. SALVATORE MANCUSO e PROF. ANTONIO G. SPAGNOLO Fertilità e Infertilità: conoscere il linguaggio del corpo PROF. ANGELA MARIA COSENTINO (Roma) Il sistema endocrino a rischio PROF. ENIO MARTINO (Pi) Le Nuove frontiere della Procreazione Medicalmente Assistita PROF. ELEONORA PORCU (Bo) Sesta Sessione
Moderatori: PROF. WALTER RICCIARDI Il Ruolo dell’Industria Farmaceutica PROF. SERGIO LIBERATORE (Mi) L’impatto Economico dei comportamenti e delle preferenze sessuali sul SSN PROF. FEDERICO SPANDONARO (Roma) Sport e “Identità di Genere” PROF. FABIO PIGOZZI (Roma) Settima Sessione
Moderatori: PROF. CESARE MIRABELLI e PROF. GIAN PIERO MILANO Profili Costituzionali PROF. PIERFRANCESCO GROSSI (Roma) Le Prospettive dello stato sociale PROF. ROBERTO PESSI (Roma) Genere e distinzione di sesso nel diritto civile italiano PROF. ALBERTO GAMBINO (Roma) Considerazioni PROF. CESARE MIRABELLI Ottava Sessione
Moderatori: PROF. GONZALO MIRANDA e PROF. ANGELO MARIA PETRONI I Media e l’Informazione PROF. GIANPIERO GAMALERI (Roma) Diritti Fondamentali e Protezione Internazionale PROF. GIUSEPPE BENAGIANO (Roma) Aspetti politici Europei e Italiani ON. EUGENIA ROCCELLA (Roma) ON. LUCA VOLONTÉ (Roma)ON. ROCCO BUTTIGLIONE |