| Quarta Sessione
Moderatori: PROF. MARIA LUISA DI PIETRO e PROF. ANDREA BIXIO Maschile e femminile tra natura e cultura PROF. PAOLA RICCI SINDONI (Me) Dinamiche per una nuova antropologia: la centralità della persona umana nella cultura dei diritti umani per una società e una economia di “comunione” PROF. PAOLO SORBI (Bo) Educazione e Sessualità. Vita, Valori e Affettività nella scuola primaria PROF. ANNA M. FAVORINI (Roma) ______________________________________________________ Introduzione PROF. ANDREA BIXIO
http://www.youtube.com/watch?v=SaoC50EoP-4 ______________________________________________________ Maschile e Femminile tra Natura e Cultura Paola Ricci Sindoni Stanno tutte nel difficile intreccio di natura e cultura le domande che in pieno clima postmoderno si tendono a pronunciare, in merito al rapporto tra maschio e femmina, tra le due modalità entro cui per millenni si è visto sviluppare il corso della civiltà umana. Ma qualcosa sembra definitivamente rompersi: ciò che appare evidente – la marcatura biologica come dato stabile – sembra retrocedere, per dar spazio definitivo al lavoro della cultura e del progresso scientifico, pronti a sostituirsi al “principio” segnato dalla natura. Mediante una radicale svolta antropologica il maschile e il femminile rivendicano la loro libertà o, come si dice, la loro autodeterminazione, il loro affrancarsi dal dato naturale, al fine di guadagnare nuove possibilità di realizzazione personale, che va oltre la determinazione sessuata. Questa ipotesi piace molto alle femministe radicali, specie di area anglofona, che approvano questo universo indifferente, dove maschile e femminile finalmente godranno di una perfetta parità, senza differenza, senza quelle odiose discriminazioni della donna che nei secoli l’hanno relegata a ruoli subalterni. La differenza sessuale è solo un prodotto sociale, che la scienza e la conseguente cultura si incarica ormai di superare, regalando a tutta l’umanità lo spazio allargato di una libertà senza confini. Vale la pena chiedersi cosa stia succedendo, se ormai anche le poche certezze che avevamo- quelle che tu sei maschio ed io sono femmina – sembrano crollare, a causa del prevalere culturale dei nuovi modelli scientifici, accolti sempre in modo acritico ed assoluto, e che reclamano una necessaria svolta antropologica. Questo contributo intende rileggere quel complicato scarto che segna la distanza e l’incontro tra natura e cultura, tra le differenze biologiche e le variabilità culturali che, nel complesso e frastagliato panorama teorico disegnato dal sapere umano - scientifico e filosofico- ha dato vita a soluzioni di tipo dualista (natura e cultura sono inconciliabili) o, al contrario, a paradigmi di comprensione di tipo monista: o è la natura che ingloba in sé la cultura (come avviene nell’evoluzionismo cognitivista) o è la cultura che tende ad annullare il peso della natura ( si veda le cosiddette Gender Studies). E’ possibile al riguardo proporre un universale duale, fondato sull’ontologia della relazione e costruita sull’irriducibilità dell’ “essere – due”. La rispettiva identità, del maschile o del femminile, non potrà che vedersi parziale, limitata, irriducibile rispetto all’altra, dal momento che né l’una, né l’altra identità non possono che rappresentare se stesse, senza l’illusione di proporsi come l’Intero. Potenziando questo limite, come spazio entro cui costruire le complesse ma ineludibili forme della relazione intersoggettiva, si può pensare di valorizzare in modo più consapevole la reciprocità tra donna e uomo. Ciò che, in altri termini, va proposto è che ciascuno ha da costruire una consapevole identità personale, radicata sulla propria configurazione sessuata e sulla comune parentela ontologica con l’altro sesso, nella riscoperta della virtù etica del reciproco rispetto, come valore da spendere nella fitta rete dei legami sociali e politici.
______________________________________________________ Dinamiche per una Nuova Antropologia: la centralità della Persona umana nella cultura dei diritti per una società e una economia di comunione Paolo Sorbi 1.Ho sempre concepito la cultura della Vita come quel nuovo paradigma del terzo millennio che ha sostituito la vecchia centralità della lotta di classe che è finita e che, proprio per le conflittualità innescatesi durante tutto il Novecento, ha fatto scaturire, dalle viscere dello sviluppo delle forze scientifiche e produttive, tali e tante innovazioni tecnologiche, da condizionare vasti mutamenti antropologici negli stili di vita, nei consumi e nei giudizi di valore sui temi di sessualità e procreazione. Perciò è possibile oggi parlare di CENTRALITA’ POLITICA DELLA VITA come quella discriminante strategica che divide le società civili occidentali, financo nella formulazione dei programmi politici di tutti i partiti. Ed è decisiva questione nella formazione educativa delle nuove generazioni. 2. Tra l’inizio degli anni ’90 del passato Secolo ed il primo decennio post-2000 sono avvenuti radicali mutamenti tecnologici, finanziari, psico-culturali , a motivo del lungo ciclo di conflittualità sociale che si era innescato a partire dagli anni ’70 su scala internazionale. Sull’onda delle analisi del ‘ciclo di Kondratieff’ e dei contributi del professor Gianfranco Miglio sui cicli politici, credo si comprendano meglio i contesti socio-culturali nei quali avviene la grande mutazione antropologica che oggi è evidente nelle società a ‘sviluppo maturo’ quali sono tutti i contesti europei. Crescita enorme delle forze scientifiche ed incidenza sui ‘corpi’. Così potremmo dire cogliendo la ‘radice’ dei fenomeni socio-strutturali che hanno prodotto il mutamento di paradigma con la novità della questione antropologico/educativa come ‘nuova centralità’nei processi formativi. 3.Una grave e lunga crisi economica oggi condiziona, ancora di più, questi mutamenti antropologici. Infatti le dinamiche demografiche (radicale invecchiamento nei Paesi a sviluppo ‘maturo’ e non-crescita esplosiva nelle altre aree geopolitiche) ridefiniscono i termini educativi e famigliari facendo comprendere meglio i risvolti,tutti ideologici, del cosiddetto pericolo della ‘crescita senza limiti’ demografici che era stata vaticinata a metà degli anni ‘80 e che non è affatto avvenuta. I grandi studi di Alfred Sauvy (tra i massimi demografi del xx secolo) indicano, al contrario, come i processi di secolarizzazione compiutisi su scale globale, abbiano mutato i processi procreativi e innescato processi di invecchiamento di ampie quote della popolazione mondiale. La crisi attuale non è solo economica, ma intreccia la crisi ‘mercatista’ con dinamiche ben più profonde che spingono all’irrazionalismo culturale vasti strati sociali nell’Occidente. 4. In questo nuovo contesto le dinamiche biotecnologiche accelerano la loro consistenza verso le inseminazioni eterologhe e quelle omologhe (esterne alla coppia o che si compiono tra i due partners). Verso il falso scopo delle clonazioni, verso manipolazioni di tipo eugenetico, oltre che raffinare sempre più tecniche abortive e di eutanasia. Ovviamente, come è stato spesso criticato da Giovanni Paolo II e da BenedettoXVI, tutte queste azioni artificiali trovano giustificazioni nelle ideologie ”deboli-radicali” con forti accentuazioni irrazionalistiche. 5. Io ritengo sempre più necessaria l’apertura di una vasta riflessione sui temi delle culture “del limite”(“non tutto ciò che si può fare, si deve fare”) e di applicazione dei principi di precauzione in molti segmenti biotecnologici. Siamo di fronte a grandi bivio per il genere umano: -evidenziare sempre più la RAZIONALITA’ del tema della vita sin dalla embrionalità concepita, come grande rilancio di razionalità metodologica e laica, ma non laicista; - comprendere che proporre dinamiche economiche fuori dal profitto vuol dire elaborare contenuti culturali’forti’e avere chiaro che la persona umana si difende su tutti i terreni, a partire da quello bioetico, con il principio di precauzione e la cultura antiradicale dell’uso del ‘limite metodologico’ verso gli embrioni; altrimenti non si comprende bene che vuol dire lottare contro i super profitti solo in economia e ignorare i decisivi risvolti culturali oggi fondamentali più che in altre fasi storiche; -la sostenibilità sistemica, i temi dell’economia ‘verde’ sono seriamente intesi se si radicano in questa centralità antropologica sostenuta dalle culture “pro-life”, se no diventano un nuovo inganno ideologico e non trovano motivazioni sufficienti.

http://www.youtube.com/watch?v=WY0-XMZJ94c http://www.youtube.com/watch?v=yD_QznoUlxw
______________________________________________________ Relazione: Vita, valori e affettività nella scuola primaria Anna Maria Favorini Educazione e affettività storicamente hanno costituito una meta educativa di primaria importanza. L’affettività “educata”, per quanto possibile, integra il sentire della persona con la vita intellettiva, l’essere con il fare. È fondamentale considerare l’affettività in rapporto all’apprendimento in quanto volta alla realizzazione di quella pienezza personale che, da sempre, costituisce una finalità da perseguire sin dalla scuola primaria. Infatti scopo dell’educazione è favorire uno sviluppo globale e armonico dell’individuo. Ciò rimanda alla necessità di riconoscere e valorizzare le dimensioni che connotano l’essere umano come tale. Dimensioni tra cui ruolo privilegiato spetta all’affettività che, dunque, deve essere “educata” poiché presupposto, e al contempo significato stesso, dell’esistenza. Sarebbe, pertanto, opportuno che l’educazione affettiva - intesa come didattica della persona, dei sentimenti e delle relazioni - entrasse nelle pratiche quotidiane, integrando e rafforzando gli insegnamenti curricolari così da garantire ai piccoli discenti un sostegno eticamente orientato nel loro processo di crescita. Preme sottolineare l’esigenza di attivare un percorso che guidi alla scoperta di sé e degli altri, della consapevolezza delle proprie e delle altrui emozioni. L’educazione affettiva si pone, quindi, quale condizione necessaria per offrire alle nuove generazioni mezzi indispensabili a comprendersi e a comprendere, ad inserirsi e a partecipare, superando il pericolo dell’atarassia o del sentire distorto. La responsabilità di un percorso formativo tanto ampio e complesso non spetta solo all’impegno dei singoli in quanto tali ma richiama anche ad una corresponsabilità educativa fra quanti interagiscono con il bambino per favorirne lo sviluppo. È opportuna, pertanto, la costituzione di una comunità educante che operi in rete mettendo in relazione scuola, famiglia ed esperti, armonizzandone ruoli e competenze. La riflessione proposta vorrebbe, dunque, offrirsi quale principio e criterio su cui poter basare la prassi educativa. Allo scopo di evidenziare il legame tra teoria ed esperienza in ambito scolastico risulta, pertanto, utile presentare progetti volti a promuovere l’alfabetizzazione affettiva nella scuola primaria come strumento di crescita e di sviluppo globale della persona
http://www.youtube.com/watch?v=IdeGu3aB5ZM
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| Introduzione ai lavori: PROF. ROBERTO DE MATTEI, Vicepresidente CNR Intervento PROF. ANDREA LENZI, Presidente CUN Moderatori: PROF. CESARE MIRABELLI e PROF. GAETANO FRAJESE
Lettura magistrale ”Pensare la sessualità” PROF. FRANCESCO D’AGOSTINO (Roma) Malattie Trasmissibili Sessualmente PROF. FEDERICO PERNO (Roma) Prima Sessione
Moderatori: PROF. ANTONIO MANZOLI e PROF. EUGENIO GAUDIO Genetica PROF. GIOVANNI NERI (Roma) Embriologia PROF. IRENE LOBECK (Mi) Anatomo-Fisiologia del Sistema Sessuale e Riproduttivo (m. e f.) PROF GIANNI MAZZOTTI (Bo) Seconda Sessione
Moderatori: PROF. MASSIMINO D’ARMIENTO e PROF. SALVATORE CORSELLO Classificazione e Patogenesi dei Disordini dello Sviluppo Sessuale PROF. GAETANO LOMBARDI (Na) L’Iperplasia Surrenalica Congenita PROF. MARCO CAPPA (Roma) La Sindrome di Morris PROF. VINCENZO TOSCANO (Roma) Disordini della Differenziazione Sessuale, PROF. LAURA PALAZZANI (Roma) Terza Sessione
Moderatori: PROF. ENIO MARTINO e PROF. ALBERTO LOIZZO Sessualità e Cervello PROF. VANNI FRAJESE (Roma) La Teoria del Gender (Ruolo e Identità di Genere) PROF. FRANCESCA BREZZI (Roma) Il Riassegnamento del Sesso: aspetti legali PROF. PAOLO ARBARELLO (Roma) La trasformazione Medico-Chirurgica PROF. CHIARA MANIERI (To) Quarta Sessione
Moderatori: PROF. MARIA LUISA DI PIETRO e PROF. ANDREA BIXIO Maschile e femminile tra natura e cultura PROF. PAOLA RICCI SINDONI (Me) Dinamiche per una nuova antropologia: la centralità della persona umana nella cultura dei diritti umani per una società e una economia di “comunione” PROF. PAOLO SORBI (Bo) Educazione e Sessualità. Vita, Valori e Affettività nella scuola primaria PROF. ANNA M. FAVORINI (Roma) Quinta Sessione
Moderatori: PROF. SALVATORE MANCUSO e PROF. ANTONIO G. SPAGNOLO Fertilità e Infertilità: conoscere il linguaggio del corpo PROF. ANGELA MARIA COSENTINO (Roma) Il sistema endocrino a rischio PROF. ENIO MARTINO (Pi) Le Nuove frontiere della Procreazione Medicalmente Assistita PROF. ELEONORA PORCU (Bo) Sesta Sessione
Moderatori: PROF. WALTER RICCIARDI Il Ruolo dell’Industria Farmaceutica PROF. SERGIO LIBERATORE (Mi) L’impatto Economico dei comportamenti e delle preferenze sessuali sul SSN PROF. FEDERICO SPANDONARO (Roma) Sport e “Identità di Genere” PROF. FABIO PIGOZZI (Roma) Settima Sessione
Moderatori: PROF. CESARE MIRABELLI e PROF. GIAN PIERO MILANO Profili Costituzionali PROF. PIERFRANCESCO GROSSI (Roma) Le Prospettive dello stato sociale PROF. ROBERTO PESSI (Roma) Genere e distinzione di sesso nel diritto civile italiano PROF. ALBERTO GAMBINO (Roma) Considerazioni PROF. CESARE MIRABELLI Ottava Sessione
Moderatori: PROF. GONZALO MIRANDA e PROF. ANGELO MARIA PETRONI I Media e l’Informazione PROF. GIANPIERO GAMALERI (Roma) Diritti Fondamentali e Protezione Internazionale PROF. GIUSEPPE BENAGIANO (Roma) Aspetti politici Europei e Italiani ON. EUGENIA ROCCELLA (Roma) ON. LUCA VOLONTÉ (Roma)ON. ROCCO BUTTIGLIONE |